Servono misure straordinarie per Bergamo, a chiederlo unanimemente sono i Presidenti delle associazioni di categoria riuniti in Imprese & Territorio, che condivide i ripetuti appelli del Sindaco di Bergamo ad ulteriori misure straordinarie per il nostro territorio.
Non si tratta semplicemente di affermare la necessità di “una ulteriore chiusura e restrizione di tutte le attività” poiché tali e tanti sono le differenze di condizioni in cui le migliaia di piccole e piccolissime imprese si trovano a lavorare, ma l’unico vero ed efficace appello è quello di una ulteriore e forte chiamata alla responsabilità collettiva. Come del resto conferma anche il Protocollo firmato da Governo e Parti sociali questa mattina
Occorre altresì ricordare che molte attività, anche di piccole dimensioni, sono funzionali al mantenimento di funzioni essenziali per tener in vita le nostre comunità e il tessuto economico locale già messo in ginocchio da questa situazione gravissima.
Certamente un appello chiaro ad un ulteriore provvedimento chiusura di tutte le attività che prevedano la contemporanea presenza in locali chiusi di molte persone appare necessario. Appiano apprezzabili le nuove misure annunciate dal Governo per ulteriori strumenti di tutela anche per i lavoratori autonomi e partite IVA, questo è certamente un segnale positivo per moltissime delle nostre piccolissime imprese e per quei lavoratori indipendenti privi di ammortizzatori sociali
Serve però anche un provvedimento specifico ed urgente per Bergamo, che consenta a tutti ma proprio a tutti, di decidere in coscienza di chiudere senza in correre in gravi conseguenze. Bergamo va dichiarata zona rossa con tutte le misure straordinarie di tutela che comportano ad esempio la sospensione di qualsiasi “penale” per mancata consegna di lavori e servizi, anche nelle forniture tra privati.
Servono altresì comunicazioni chiare e con maggiore certezza circa i comportamenti da assumere, queste due settimane sono state un continuo susseguirsi di indicazioni, prescrizioni, divieti più o meno elastici.
Nel tempo dell’incertezza non abbiamo certo bisogno di “decisori incerti” né di burocrati preoccupati soprattutto di mettersi al riparo dalle proprie responsabilità, demandando a livelli superiori o evitando le risposte scritte alle tante istante che arrivano da aziende e gestori di servizi.
Le moratorie e la sospensione di pagamenti, mutui e di versamenti contributivi va dichiarata con maggiore chiarezza. É assurdo infatti che ancora l’altro ieri l’INPS, in una circolare, comunichi la sospensione delle scadenza per il versamento dei contributi solo per le aziende inserite nella zona rossa istituita con i decreti del 24 Febbraio.
Le aziende di Bergamo sono altrettanto colpite, se non addirittura molto più colpite dall’epidemia, di quelle che si trovano nella prima area dichiarata zona rossa, ma stando all’INPS a fine mese dovranno rispettare le scadenze per il versamento dei contributi, come tutte le altre aziende che si trovano in aree meno colpite.
Bergamo è stata sempre generosa con tutti, solidale e pronta ad intervenire è indegno il trattamento che le strutture sanitarie e le imprese bergamasche stanno ricevendo, è comprensibile la difficoltà di decidere da parte di tutti, ma ora non ci sono più scuse Bergamo merita una proclamazione di stato di necessità straordinario.
I presidenti
Paolo Agnelli
Leone Algisi
Marco Amigoni
Alberto Brivio
Giuseppe Cristinelli
Giacinto Giambellini
Giuseppe Guerini
Antonio Terzi
Giovanni Zambonelli